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© Sharon McCutcheon - Unsplash © Sharon McCutcheon - Unsplash

Diritti delle persone LGBTI in Europa

Data dell'ultima modifica Mercoledì, 12/06/2024

Oggi in Europa le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali o intersessuali (LGBTI) sono ancora vittime di discriminazioni in tutto il mondo. La protezione dei diritti delle persone LGBTI è una priorità dell'Unione europea.

L'Unione europea (UE) ha promosso attivamente l'uguaglianza per le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali negli ultimi 25 anni. La sigla LGBTI rappresenta un gruppo eterogeneo e i loro diritti dovrebbero riguardare anche quelli di altre comunità quali queer, asessuali e pansessuali. Tutti dovrebbero potersi sentire fieri di chi sono e di chi amano. 

La Commissione europea ha cercato di sensibilizzare i cittadini ai diritti delle persone LGBTI, con l'obiettivo di mostrare al mondo che a prescindere da chi amiamo e da chi siamo, tutti dovremmo godere degli stessi diritti. L'UE ha incluso la protezione delle persone LGBTI nei documenti giuridici fondamentali quali il trattato di Amsterdam (1997), la Carta dei diritti fondamentali (2000) e le direttive antidiscriminazione. Ovviamente nell'UE la situazione varia da un paese all'altro. 

Qual è la situazione dei cittadini LGBTI in Europa?

Nel 2013 l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) ha presentato i risultati di un'indagine che ha dimostrato che, in tutta l'UE, le persone LGBTI subiscono discriminazioni, vessazioni, incitamento all'odio e violenze, a scapito del pieno godimento dei loro diritti fondamentali. I risultati del secondo sondaggio sulle persone LGBTI nell'UE mostrano pochi progressi. 

"È sorprendente e scioccante il fatto che ancora la maggioranza delle persone LGBTI in tutta Europa non voglia essere vista mano nella mano con un partner dello stesso sesso. Gli schemi della discriminazione, e persino della violenza, sono molto preoccupanti. E inoltre, quasi ovunque, sono molto poche le vittime che denunciano simili episodi alle autorità": Michael O'Flaherty, direttore del FRA, marzo 2020 

Alcuni paesi dell'UE stanno addirittura facendo dei passi indietro in tema di diritti delle persone LGBTI. L'incitamento all'odio e gli atti di violenza omofoba e transfobica continuano a essere fin troppo comuni, anche nei paesi che hanno compiuto notevoli progressi in questo campo. L'UE sta attualmente lavorando a una nuova strategia per far fronte a questa situazione.

La situazione dei diritti delle persone LGBTI è monitorata anche da organizzazioni senza scopo di lucro come ILGA-Europe, che pubblica uno strumento di analisi comparativa annuale denominato Rainbow Europe, che stila una classifica di 49 paesi in Europa tenendo conto delle loro leggi e delle loro politiche in materia di uguaglianza delle persone LGBTI. 

Ti interessa aderire a organizzazioni LGBTI che promuovono la parità dei diritti? 

L'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell' uomo protegge il diritto di ciascuno ad esprimersi liberamente. Diverse organizzazioni della società civile sono attive nella difesa dei diritti della comunità LGBTI e nel garantire che tali principi siano rispettati. Alcune di esse ricevono finanziamenti dall'UE per sostenere le loro attività. 

Ecco alcune di queste reti europee. Controlla le loro attività e l'elenco dei rispettivi membri nazionali per maggiori informazioni su come difendere i tuoi diritti e agire:

Vuoi segnalare una discriminazione?

Secondo i risultati dell'indagine sulle persone LGBTI, spesso queste ultime non segnalano i casi di discriminazione in quanto ritengono che non cambierà nulla (41% dei rispondenti).

Dato che i due tipi più comuni di discorsi di incitamento all'odio riguardano omofobia e transfobia , puoi fare la differenza rifiutando di tollerarli.

Se sei vittima di discriminazione, ti consigliamo di contattare l'organismo nazionale per la parità nel tuo paese di residenza o un'organizzazione che rappresenta gli interessi della comunità LGBTI che può sostenerti e/o indirizzarti al servizio di assistenza giusto.