Famoso per i suoi baffi, l'ex elettricista polacco Lech Wałęsa (nato nel 1943) è entrato in politica quando è diventato il leader di “Solidarność” (Solidarietà), il più grande sindacato anticomunista dell'Europa centrale. Negli anni ‘80 è stato protagonista delle proteste di massa in Polonia, che hanno contribuito alla caduta dell'Unione Sovietica. È stato insignito del premio Nobel per la pace nel 1983 ed eletto Presidente della Polonia nel 1990.
La “Nonna dell'Unione Europea” Louise Weiss (1893-1983), giornalista e femminista francese, fu una voce influente negli affari internazionali degli anni ‘20. Fondò la rivista The New Europe, promosse le idee sull'integrazione europea e portò la Francia a concedere il diritto di voto alle donne nel 1944. Eletta al Parlamento europeo all'età di 86 anni, fu la deputata più anziana dell'epoca.
Uno dei “padri fondatori dell'Unione Europea”, l'ex Primo Ministro francese e Ministro degli Affari Esteri Robert Schuman (1886-1963) è noto soprattutto per la sua famosa dichiarazione del 9 maggio 1950. Propose l'integrazione politica ed economica dell'Europa occidentale che portò alla creazione della Comunità economica europea e, successivamente, dell'Unione europea. Per commemorare la dichiarazione Schuman, ogni anno il 9 maggio celebriamo la Festa dell'Europa.
Sopravvissuta all'Olocausto, icona femminista e attivista contro l'antisemitismo, Simone Veil (1927-2017) fu una politica francese di origine ebraica che passò la vita a lottare per i diritti delle donne. Nel 1974, in qualità di Ministro della Sanità, riuscì a far passare la “Legge Veil” per la legalizzazione dell'aborto. La sua esperienza nei campi di concentramento la rese un'appassionata sostenitrice dell'unificazione europea. Fu la prima donna ad essere eletta Presidente del Parlamento europeo nel 1979.
Simbolo della transizione pacifica dal comunismo alla democrazia nell'Europa dell'Est, lo scrittore e idealista Václav Havel (1936-2011) passò dal ruolo di dissidente incarcerato a quello di Presidente della Repubblica Ceca. Durante la cosiddetta Rivoluzione di velluto, dimostrò che era possibile attuare un importante cambiamento politico in modo non violento.
Celebre per il suo amore per l'arte e la letteratura, Winston Churchill (1874-1965) fu politico, ufficiale militare e scrittore. Uno dei più convinti attivisti antinazisti prima della guerra, Churchill diventò Primo Ministro britannico nel 1940 e poi di nuovo nel 1951. Considerato una delle figure più iconiche del XX secolo, sognava di costruire gli “Stati Uniti d'Europa”. Nel 1953 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura per la “brillante oratoria in difesa ed esaltazione dei valori umani”.